IL PROGETTO
Il progetto SODOSOST - Ottimizzazione delle pratiche di semina su sodo in frumento duro per migliorare la sostenibilità della cerealicoltura pugliese - è stato finanziato nell’ambito dell’avviso pubblico per la presentazione delle domande di sostegno a valere sulla Sottomisura 16.2 e 2 sostiene la realizzazione di progetti pilota e attività di sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agroalimentare e forestale, nonché il trasferimento e la disseminazione dei risultati ottenuti da parte dei Gruppi operativi.
Il progetto ha ricevuto la concessione degli aiuti con l’Avviso Pubblico approvato con D.A.G. n. 194 del 12/09/2018, pubblicata nel B.U.R.P. n. 121 del 20/09/2018, che prevede un contributo complessivo di €. 460.700,00 a fronte di una spesa complessiva ammessa ai benefici di €. 460.700,00
La Puglia è la principale realtà italiana nella coltivazione di cereali con 411.575 ettari dedicati. La produzione, pari a circa 1,5 milioni tonnellate, è particolarmente focalizzata sul frumento duro, sull’avena, e su altri cereali minori (ISTAT).
Nell’ambito della cerealicoltura pugliese la superficie interessata dalla semina su sodo è aumentata nel corso degli ultimi anni ed è destinata ulteriormente ad aumentare per via delle misure incentivanti previste dal Piano di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 verso l’agricoltura conservativa e, in particolare, verso l’adozione di pratiche di non lavorazione dei terreni.
Queste pratiche presentano considerevoli vantaggi principalmente dovuti sia ad un’accentuata riduzione dell’erosione superficiale dei suoli e dei costi diretti di lavorazione, sia ad una maggiore capacità di riserva idrica dei suoli.
Se da un lato questa tecnica presenta indiscussi vantaggi ambientali ed economici, dall’altro, in accordo con quanto emerso dagli incontri organizzati fra i membri del GO e da quanto riporta la bibliografia di settore, ci sono alcune criticità da superare per favorirne la diffusione. Le principali riguardano:
- controllo delle malattie fungine e delle erbe infestanti, la cui gestione determina costi elevati di produzione, dovuti al necessario e ricorrente impiego di erbicidi e fungicidi;
- minore efficienza nell’utilizzo del fosforo e dell’azoto
- La protezione dei cereali dagli attacchi di insetti durante lo stoccaggio.
Inoltre, mentre con la semina su sodo si riescono a garantire buoni standard produttivi, leggermente inferiori risultano invece essere le performance qualitative.
Il progetto SODOSOST prevede quindi la realizzazione di una serie di attività finalizzate alla messa a punto e al trasferimento di tecniche innovative capaci di superare le criticità evidenziate nei paragrafi precedenti.
OBIETTIVI
L’agricoltura conservativa e la semina su sodo in particolare è un sistema di coltivazione che ha la potenzialità di minimizzare l’impatto ambientale svolgendo al contempo un servizio importante per la "lotta al cambiamento climatico". Essendo una tecnica "energy-saving", infatti, permette di ridurre i consumi di combustibili fossili ed ha la potenzialità di trasformare i terreni agrari in sink di carbonio, con interessanti risvolti in termini di fertilità dei suoli (sostanza organica e humus) e di mitigazione dell'effetto serra. Il presente progetto si pone l’obiettivo generale di contribuire ad una maggiore diffusione delle pratiche di agricoltura conservativa (semina su sodo) per il frumento duro sul territorio regionale e nazionale, migliorando la sostenibilità e la sicurezza alimentare della produzione tramite mezzi tecnici e tecniche colturali innovative ed ottimizzando strategie ecosostenibili durante le fasi in campo e di post raccolta.
Per l’ottenimento dello scopo generale, saranno perseguiti i seguenti obiettivi operativi:
CARATTERIZZARE LA QUALITÀ TECNOLOGICA
nutrizionale e salutistica del frumento duro in condizioni di semina su sodo ai fini di una sua differenziazione e valorizzazione sul mercato.
INDIVIDUARE ED IMPLEMENTARE PRATICHE INNOVATIVE
per la difesa sostenibile tramite la sperimentazione e validazione di formulati alternativi e sostenibili ad azione fungicida.
VALUTARE L'IMPATTO AMBIENTALE ED ECONOMICO
delle innovazioni di processo al fine di trasferire coscienza e conoscenza agli attori di filiera ed i consumatori.
CONOSCERE LE DINAMICHE E GLI ATTORI DI FILIERA
al fine di contribuire all’efficientamento della filiera stessa.
MIGLIORARE L'EFFICIENZA D'USO DEI NUTRIENTI N E P (NUE, PUE)
mediante l’utilizzo di biofertilizzanti o plant growth promoting bacteria (PGPB) al fine di ridurre l’impiego di fertilizzanti.
VALUTAZIONE DELL'EFFICACIA E DELLA PERSISTENZA
di polveri inerti (polveri di diatomee, zeoliti) per il controllo di insetti infestanti i cereali in post-raccolta.
CONDURRE L'ANALISI DI MERCATO
per valutare potenziali mercati di destinazione del grano duro pugliese prodotto utilizzando le tecniche messe a punto dal presente progetto.
RISULTATI ATTESI
Le innovazioni che saranno messe a punto dal progetto saranno di semplice trasferibilità al mondo produttivo e potranno generare effetti importanti anche in tempi brevi.
Dal punto di vista produttivo, i risultati attesi sono i seguenti:
- Riduzione dei costi di produzione e mantenimento/aumento delle rese.
- Ampliamento della superficie coltivata secondo le tecniche messe a punto con il progetto, grazie all’incremento di competitività che le innovazioni conferiranno a questo tipo di coltivazione.
Dal punto di vista economico si attende:
- una riduzione dei costi di produzione, conseguenza del minor utilizzo di input produttivi per unità di prodotto ottenuto (risparmio di trattamenti fertilizzanti e fitosanitari, sia in pre che in post raccolta).
- Potenziale miglioramento del prezzo di vendita del prodotto in conseguenza della sua caratterizzazione e della miglior conoscenza del mercato di destinazione capaci di valorizzare questo tipo di prodotto.
- Miglioramento della redditività delle aziende agricole e della filiera.
Dal punto di vista ambientale si attende invece:
- Aumento della sostanza organica del suolo
- Riduzione dell’impronta ambientale della produzione di frumento duro per via del miglioramento del grado di efficienza dei processi produttivi, sia in campo sia in post raccolta (minor utilizzo di insetticidi e fungicidi di sintesi, minor utilizzo di fertilizzanti di sintesi).
- riduzione dei consumi di combustibili fossili con la potenzialità di trasformare i terreni agrari in sink di carbonio, con interessanti risvolti in termini di fertilità dei suoli (sostanza organica e humus) e di mitigazione dell'effetto serra.
Dal punto di vista sociale si attende infine un miglioramento delle opportunità di impiego nel territorio ma soprattutto un miglioramento delle condizioni di lavoro nella fase di produzione e di post raccolta (grazie al miglioramento della sostenibilità).
LIVELLO DI INNOVATIVITÀ
Le innovazioni che si intendono introdurre sono le seguenti:
- Messa a punto di un protocollo di coltivazione del frumento duro in condizioni di semina su sodo in grado di migliorare l’efficienza d’uso dei nutrienti e contenere le fitopatie mediante l’uso di biofertilizzanti.
- Utilizzo di plant growth promoting bacteria (PGPB) autoctoni in grado di rappresentare una soluzione ecosostenibile alternativa alle tradizionali pratiche agronomiche migliorando l’efficienza d'uso dei nutrienti, modulando i livelli ormonali e limitando l'effetto inibitorio dei fitopatogeni favorendone il biocontrollo.
- Introduzione di formulati a basso o nullo impatto ambientale in grado di inibire lo sviluppo fungino.
- Miglioramento della qualità e della sicurezza alimentare dei cereali attraverso l'adozione di un protocollo di difesa ecosostenibile dagli insetti dannosi in postraccolta mediante l'adozione di polveri inerti che, per il meccanismo di azione di tipo fisico, sono ammesse in lotta biologica.
Le innovazioni che saranno messe a punto dal progetto saranno di semplice trasferibilità al mondo produttivo e potranno generare effetti importanti anche in tempi brevi.
DAL PUNTO DI VISTA PRODUTTIVO, I RISULTATI ATTESI SONO:
- Riduzione dei costi di produzione e mantenimento/aumento delle rese.
- Ampliamento della superficie coltivata secondo le tecniche messe a punto con il progetto, grazie all’incremento di competitività che le innovazioni conferiranno a questo tipo di coltivazione.
DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE SI ATTENDE:
- Aumento della sostanza organica del suolo
- Riduzione dell’impronta ambientale della produzione di frumento duro per via del miglioramento del grado di efficienza dei processi produttivi, sia in campo sia in post raccolta (minor utilizzo di insetticidi e fungicidi di sintesi, minor utilizzo di fertilizzanti di sintesi).
- riduzione dei consumi di combustibili fossili con la potenzialità di trasformare i terreni agrari in sink di carbonio, con interessanti risvolti in termini di fertilità dei suoli (sostanza organica e humus) e di mitigazione dell'effetto serra.
DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO SI ATTENDE:
- una riduzione dei costi di produzione, conseguenza del minor utilizzo di input produttivi per unità di prodotto ottenuto (risparmio di trattamenti fertilizzanti e fitosanitari, sia in pre che in post raccolta).
- Potenziale miglioramento del prezzo di vendita del prodotto in conseguenza della sua caratterizzazione e della miglior conoscenza del mercato di destinazione capaci di valorizzare questo tipo di prodotto.
- Miglioramento della redditività delle aziende agricole e della filiera.
DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE SI ATTENDE:
un miglioramento delle opportunità di impiego nel territorio ma soprattutto un miglioramento delle condizioni di lavoro nella fase di produzione e di post raccolta (grazie al miglioramento della sostenibilità).
LE ATTIVITÀ
WP1 – COORDINAMENTO
Le attività di coordinamento comprendono le mansioni di segreteria e coordinamento tecnico-operativo, la gestione degli incontri del comitato di progetto, il controllo finanziario e la rendicontazione dei partner che operano all’interno del Gruppo Operativo di progetto.
WP2 – MONITORAGGIO
questa sezione racchiude tutte le attività afferenti il controllo del progetto che si articola in diverse fasi: processo di esecuzione (l’insieme di attività che consentono di assicurare la realizzazione di quanto pianificato nel progetto); il processo di controllo e monitoraggio; l’analisi dei rischi e le modalità di mitigazione.
WP3 – REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
TASK 1. Selezione dei migliori ceppi di Plant Growth Promoting Bacteria (PGPB).
a) Conduzione camera di crescita per individuazione ceppi di PGPB (biofertilizzanti) da utilizzare nelle prove di campo. Lo schema sperimentale sarà completamente randomizzato: 2 varietà x 8 ceppi di PGPB x 4 repliche = 64 tesi. I ceppi utilizzati per la concia saranno selezionati fra quelli autoctoni già individuati dal nostro gruppo di ricerca. b) Analisi chimico fisiche del terreno: tessitura, carbonio organico, conduttività elettrica, N totale, P assimilabile, sostanza organica. c) Analisi di laboratorio: contenuto P, N e peso secco della pianta.
TASK 2. Conduzione delle prove di campo per ottimizzare l’efficienza d’uso dei nutrienti (NUE e PUE).
TASK 3. Determinazione della qualità tecnologica e salutistica della granella.
TASK 4. Valutazione delle performance dei Plant Growth Promoting Bacteria
TASK 5. Validazione di formulati alternativi e sostenibili ad azione fungicida e/o erbicida.
TASK 6. Valutazione dell’efficacia e della persistenza di polveri inerti (polveri di diatomee, zeoliti).
TASK 7. Valutazione dell’impatto ambientale.
TASK 8. Analisi impatto economico e di redditività
Task 9. Analisi di mercato.
TASK 10. Analisi della filiera.
WP4 – DIVULGAZIONE
La divulgazione delle attività di progetto consente di raggiungere sia il pubblico diretto interessato alle innovazioni colturali, realizzate dalla parte scientifica, sia un pubblico più ampio che non ha conoscenze specifiche ma che può essere comunque interessato a conoscere le evoluzioni e le problematiche di alcune specie vegetative anche in qualità di consumatore finale. In questa sezione sono comprese tutte le attività che riguardano la divulgazione del progetto: la scelta dell’immagine coordinata, le campagne di comunicazione, la realizzazione del sito e dei canali social, la gestione degli eventi e il piano di monitoraggio.
La divulgazione delle attività di progetto consente di raggiungere sia il pubblico diretto interessato alle innovazioni colturali, realizzate dalla parte scientifica, sia un pubblico più ampio che non ha conoscenze specifiche ma che può essere comunque interessato a conoscere le evoluzioni e le problematiche di alcune specie vegetative anche in qualità di consumatore finale. In questa sezione sono comprese tutte le attività che riguardano la divulgazione del progetto: la scelta dell’immagine coordinata, le campagne di comunicazione, la realizzazione del sito e dei canali social, la gestione degli eventi e il piano di monitoraggio.