VISITA AI CAMPI SPERIMENTALI DEL PROGETTO SODOSOST - 25 MAGGIO 2022
“Ottimizzazione delle pratiche di semina su sodo in frumento duro per migliorare la sostenibilità della cerealicoltura pugliese”
Il 25 maggio 2022 si sono effettuate due visite in campo presso i campi sperimentali del progetto SODOSOST, finanziato nell’ambito del PSR Puglia 2014-2020 - SM 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”, per un importo pari ad € 460.700,00.
I campi sperimentali sono siti presso le aziende CO.R.SU.D. (Cooperativa Rurale Subappennino Dauno) – capogruppo del progetto, presieduta dal Dottor Gerardo Campanella.
Durante la visita, la prof.ssa Antonia Carlucci, dell’Università di Foggia, Dipartimento DAFNE, ha spiegato che la sua unità di ricerca ha il compito di individuare i patogeni che più frequentemente si presentano sulla coltura del frumento nel nostro territorio Dauno, e in seguito individuare le problematiche fitopatologiche per comprendere come controllare queste malattie attraverso formulati innovativi dal punto di vista di impatto ambientale (prodotti a impatto ambientale importante), utilizzando formulati commerciali già disponibili in commercio oppure formularne di nuovi per porre in atto una strategia di utilizzo di prodotti innovativi studiati e provati in laboratorio. È stato eseguito uno screening in presemina sul seme non conciato sulle due varietà utilizzate in questo areale, ossia Marco Aurelio e Saragolla, individuando la flora microbica - principalmente composta da funghi e micro funghi - presenti all’interno delle cariossidi di queste due varietà. Successivamente, sono state raccolte in varie epoche della coltivazione (da febbraio fino alla mietitura di metà luglio) campioni analizzati in laboratorio come apparato radicale, culmo, foglie fino ad arrivare alla spiga e alle cariossidi, per comprendere l’evoluzione dei patogeni che accompagna le piante in tutte le fasi di crescita delle due varietà nel territorio. Le attività sono state affiancate a quelli dell’unità di produzioni di agronomia, ove dalle prove di concimazione è stata riscontrata la flora fungina che è molto variegata. Principalmente, i funghi riscontrati sono quelli che oggi sono i più incriminati dal punto di vista alimentare, agenti di micotossine, quali Fusarium – riscontrati dal seme in presemina fino al seme raccolto. Gli stessi Fusiarium sono stati individuati anche nelle fasi fenologiche intermedie, nei mesi da febbraio a maggio; questo significa che il patogeno è stato portato nel campo dalle cariossidi che presentavano il patogeno già prima della semina, inoltre gli stessi sono stati riscontrati nelle cariossidi in post mietitura. Le cariossidi presentavano anche altre contaminazioni fungine, di tipo non sistemiche, non strettamente legate alle malattie, ma legate all’ambiente, come ad esempio aspergilli e penicilli, in modo particolare sono state rilevate 4 specie di aspergilli, tutte micotossigene. Questo ha portato a far riflettere come preservare il seme affinché non sia veicolo di malattie fungine micotossiche. Questo anno sono state avviate delle prove per individuare metodologie o strategie di contenimento di queste malattie partendo dal seme, attraverso il trattamento in laboratorio con dieci prove di formulati: cinque di origine microbica e cinque di origine chimica commerciale (concianti). Dei cinque formulati microbici, due sono di origine commerciale e tre sono stati costituiti da microrganismi che nel corso degli anni sono stati selezionati e sono oggetto di una recente pubblicazione.
Siamo fiduciosi che i microrganismi messi a confronto con i prodotti chimici concianti possano fornire delle risposte importanti nella protezione delle cariossidi in presemina e preservare le stesse e le future piantine dalle infezioni patogene (anche se sono già presenti nelle cariossidi stesse). Oltre al lavoro effettuato sulle cariossidi, sono state eseguite delle prove sulle parcelle sperimentali trattandole con un formulato altamente naturale, costituito da un complesso di prodotti commerciali di origine brasiliana e poco sperimentati in Italia, con l’obiettivo di sostituire i fungicidi con questi prodotti biostimolanti in grado di fortificare la pianta e renderla più robusta nei confronti di patogeni derivanti dal seme e dall’ambiente. La sperimentazione ha un duplice risvolto, valutare e controllare le malattie sul seme, ma anche di valutare dei prodotti alternativi ai fungicidi che oggi vengono utilizzati.
Inoltre, nella seconda visita in campo con il prof. Francesco Lops (Università di Foggia, Dipartimento DAFNE) si è aperto un focus sulla patologia del complesso del mal del piede che potete seguire sul nostro canale Youtube.
I partner di progetto costituiscono un Gruppo Operativo del PEI AGRI, un modello di cooperazione basato sul “modello di innovazione interattivo” che comporta la collaborazione tra i vari attori per utilizzare al meglio i diversi tipi complementari di conoscenze, il cui principale obiettivo è la co-creazione e diffusione di soluzioni e opportunità pronte per essere implementate nella pratica.
Il G.O. è composto da autorevoli partner, quali: Cooperativa Rurale Sub-Appenino Dauno a r.l., Distretto Agroalimentare Regionale (D.A.Re. scrl), Azienda Agricola Gerardo Campanella, Cassandro Unipersonale Srl, CIA Puglia, Aretè srl, Università degli Studi di Foggia.